Nascosta allo sguardo di chi entra in Piazza, è caratterizzata da una linearità essenziale e classicheggiante. È suddivisa in due ordini conclusi da un timpano e scanditi verticalmente in tre sezioni da quattro paraste scanalate coronate da capitello corinzio, di cui le due interne si prolungano nel timpano.

L’ordine inferiore presenta ai lati due nicchie con le statue di S. Pietro (a sinistra) e di S. Paolo (a destra) e al centro il grande portale compreso tra due paraste concluse da capitello corinzio con angelo che regge un festone e architrave finemente intagliato con putti che danzano. Degno di nota è il timpano che sormonta il portale in cui è inserito, tra una schiera di angeli, l’altorilievo di Maria Vergine Assunta in cielo con l’epigrafe dedicatoria del Tempio. In occasione del Giubileo del 2000, per volontà dell’arcivescovo Cosmo Francesco Ruppi, è stato realizzato un grande portone in bronzo dallo scultore Armando Marrocco (Galatina 1935). Nella parte fissa superiore è rappresentato Cristo risorto e glorioso, Signore del tempo e della storia simbolizzati dal sole (a sinistra) e dalla luna (a destra). Nelle ante mobili si vede in alto l’Assunzione di Maria Vergine (a sinistra) e il martirio dei santi Patroni (a destra), al centro l’abbraccio tra il papa Giovanni Paolo II (in visita apostolica a Lecce il 17 e 18 settembre 1994) e l’arcivescovo Ruppi con alle spalle il Campanile di Lecce (a sinistra) e la Basilica di S. Pietro (a destra), in basso il popolo di Dio in cammino.

L’ordine superiore è arricchito da un finestrone sormontato dal busto del Cristo ed affiancato da due nicchie con le statue di S. Gennaro (a sinistra) e di S. Ludovico da Tolosa (a destra).

Il frontone è sovrastato da quattro cuspidi, mentre nel timpano si trova una finestra cieca di forma ovale abbellita da cornice in pietra intagliata, quasi come un occhio arricciato.

Le quattro statue di santi poste nelle nicchie furono scelte dallo stesso Mons. Pappacoda: S. Gennaro e S. Ludovico perché egli era napoletano e si chiamava Luigi, S. Pietro e S. Paolo per rendere omaggio al Principe degli Apostoli e al maestro di S. Giusto. Sopra e sotto le nicchie figurano le iscrizioni latine che motivano la scelta, incise dentro cornici di pietra.

Si noti che il prospetto incorpora solo la navata centrale, mentre il livello delle navate laterali è segnato da una cornice aggettante che spezza nettamente la facciata prolungandosi sui due lati. Il lato destro è nascosto dal palazzo del Vescovo, mentre il lato sinistro è in vista, caratterizzato da paraste lisce e poco aggettanti che disegnano scomparti rettangolari arricchiti agli angoli da punte lanceolate.